L’ultima iniezione di cortisone  va festeggiata egregiamente.

Va davvero osannata.
E che il sonno ritorni e l’agitazione interna se ne vada.

Aspetto i benefici della cura non tanto pazientemente, come mio solito del resto.

Aspetto che qualcosa dentro di me migliori.

Che bello  sempre l’ultimo giorno di cura…

Perché poi aspetti che qualcosa cambi e lo aspetti come un bimbo che aspetta la moneta per salire sulla giostra.

È arrivato il giorno.
Finito di martoriarmi le chiappe con quegli aghi.

E speriamo che ora se ne vada e mi lasci libera un po’. Vai un pochino per conto tuo. Tanto sai che siamo Unite e ci ritroviamo sempre qui, su questo corpicino bastonato.

Devo prendere un aereo. Un altro? Ma sei sempre in aereo?
Sì.
Sarebbe meglio di no. Non è tanto il caso.
Oh sì, certo che lo è.
È il caso.
Devo andare.
Scappare, partire, viaggiare.
È la stessa cosa.
Ho fretta di fare, fretta di ingurgitare e di vivere.

Sono a tempo determinato. Ho un cervello che svalvola ed è pieno di cellule impazzite.
Devo andare ora. Devo vedere ora. Vivere ora, avidamente.
Devo essere sul pezzo.
Guardare, parlare e conoscere.
Non conosco piano B in questo caso.
Non esiste piano B.
La vita è una. Penso a me. Non solo a me. Ma la vita è una e non aspetto se ne vada senza che mi faccia stare al suo tavolo. Io a quel tavolo mi ci siedo e mi bevo il mio gin tonic che adoro ancora e sempre. Ghiaccio? Un cubetto solo grazie.
Preferenze? Hendrick’s.

Brindo anche per te, Antonio.
sono felice di poter avere vicino i miei cari qui con me, a casa mia fino all’ultimo momento. Inizio ora a predisporre ogni cosa al fine di procedere in tempi brevi con il suicidio assistito”.

Hai vinto anche tu, oggi.

17 pensieri su “È finitaaaaa

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