Lasciando la porta aperta, si può rischiare qualcosa.
Io ho rischiato di inciampare.
Ma sono rimasta ferma, ritta e con le piante ben assestate sul terreno.
In altri momenti sarei rimasta male. Ma oggi sono più forte ancora. Le parole hanno un peso forte. E cerco di ricordarle bene. Sia quelle dette sia quelle udite.
Questa volta quelle udite sono state peggiori delle mie.
La parola più assurda è stata egoista.
Mmm… Ecco, no, proprio no.
Egoista mai stata anche quando sarebbe stato meglio esserlo.
E non lo sono per un semplice motivo: ho un fratello che amo.
Quando ami fortemente una persona con la quale cresci e della quale conosci molto, non puoi proprio essere egoista.
Perché si impara a condividere le cose, i regali, il cibo e l’affetto della famiglia.
Per me tutto è sempre stato dividere e fare spazio all’altro.
E vi garantisco che ho sempre pensato prima a lui. Mi sono sempre assicurata avesse prima di me.
Quindi no. Egoista no. Non lo accetto. E non accetto la rabbia e il voler ferire. E non accetto che non ci si possa parlare civilmente e spiegare. Perché, se ne vale la pena, ci si vuole chiarire.
E gli addii per messaggio mi fanno schifo. E scusate la parola.
Chi si erge pensando di non sbagliare mai… lo rifiuto.
Eh sì, ho sbagliato a valutare ma sapete… Quando servi ti fanno vedere la parte quella linda e lucida di una medaglia da prendere e buttare.
Ecco. E pensate… non si trattava nemmeno di un fidanzato ma bensì di qualcuno arrivato spacciandosi per amico.
Una sola parola è stata sufficiente per capire che, non solo aveva capito zero di me, ma anche quanto fosse povero dentro.
Ale ha sofferto?
No. Per la prima volta no. Ed è stato tutto merito di quella parola scritta e nemmeno pronunciata a voce, immersa tra altrettante parolacce inutili e arroganti quanto quell’essere.
E di una cosa sono felice: me ne sono liberata e fortunatamente nemmeno ho sofferto.
Rimpianti? Nemmeno. Ho aperto la porta. Ci sono stata. Quanto bello è? Quanto fa sentire bene?
E ricordo le parole del mio nonno… se nemmeno vai d’accordo con un fratello o una sorella quando hai l’immensa fortuna di averli.. allora nella vita non hai nulla.
Non sono perfetta ma qualcosa ho imparato dai miei errori madornali.
Ho fatto del male e ho ferito.
Ho imparato a stare attenta con l’uso delle parole e, per la prima volta, ci sono riuscita.
Ho chiesto scusa alle persone ferite in passato. Giustamente, forse, non sono mai state accolte.
Il dolore, soprattutto quello che ho inferto, mi ha insegnato molto.