Oggi è il mio onomastico.
La cosa bella era da piccoli quando lo festeggiavo insieme al mio nonno. E alla festa del papà. La torta era sempre Auguri Pino e Alessandra.
Io chiedevo… ma perché non metti mai prima il mio nome?
Perché la mia festa viene prima della tua, Alessandra.
Bene.
Poi, mancando il nonno, festeggiavamo solo io e il mio papà.
E oggi festeggio io. E ancora.
Perché?
Non lo so.
Ma le feste le voglio mantenere sacre. Il succo non è il regalino. Il succo è che più passano gli anni più la vita ti ruba qualcosa. Di vitale anche..Per questo mantengo qualsiasi tipo di festa. Perché io voglio festeggiare e cercare di essere spensierata come allora.
Non conosco molti modi ma brindare per qualcuno, anche se non c’è più, è qualcosa che tiene saldi i miei piedi alle mie radici.
Perché ogni giorno mi alzo e potrei avere miliardi di motivi per non essere felice. Ma io voglio esserlo. Ci provo. E c’è sempre almeno un motivo per poter gioire. E lo trovo sempre anche se a volte sembra voler nascondersi chissà dove.
L’essere così piena di gioia è stato un lavoro e poi è diventato cosa normale per me. Vedere prima di tutto le cose positive mi aiuta, ogni giorno. E lo so che la vita non è perfetta, so benissimo quanto possa essere anche essere infame e ingiusta. Ma io son qui. Ci sono. E se festeggio e provo a essere felice non mi fa dimenticare i problemi, tanto quelli restano comunque seduti accanto a me.
Auguri a me.
Auguri a te, nonno.
Auguri al mio papà.
