Aspetto. Occorre farlo.

Aspetto fine mese.

Inizierò il 29 e non vedo l’ora. Aspetto si sistemino i globuli rossi per poi fare impazzire quelli bianchi.

Certo che il nostro corpo è strano: reagisce.

Il mio attuale è un bidone colmo di dolori.

E la testa?

Quella è sempre in fermento, quella è ancora capace di reagire.

Fatemi ridere perché così mi distraggo. Fatemi ridere follemente anche a costo di sentire le costole distruggersi ma fatemi ridere tanto perché è l’unica cosa che mi riporta a casa con uno scopo.

Rido?

Sì, lo faccio ancora in modo dissacrante anche a scapito degli altri.

A volte mi fermo. A volte esagero ma sono così. O tutto o niente. O bianco o nero.

Rido perché è bello. Rido perché è il mio modo di sputare in faccia agli ostacoli.

Rido per farmi sentire da quell’uomo meraviglioso che vorrebbe sempre sentirmi. Rido perché lo facevo allora con lui e vedere la sua faccia allibita era così bello.

Rido ancora papà.

Rido ancora per te così, se mai dovessi vedermi, saresti lieto. Perderti è stata la cosa più difficile, accettare di averti perduto è ancora una cosa alla quale sto lavorando.

Rido perché è l’unico modo che conosco per affrontare la vita.

31 pensieri su “Rido ancora papà

  1. Ridi, ma non perché “devi” ma perché è nella tua natura. Sei una splendida ragazza che ha deciso di non chiudersi in se stessa. Aspetto il tuo nuovo libro fotografico (a quando?) ed aspetto di leggere del tuo girovagare per Milano e, appena la nuova terapia funzionerà, anche in altri luoghi.

    Mi piacerebbe farti ridere con le mie vignette , ma al massimo riesco a fare disegni vietatissimi … (se rinasco voglio fare il disegnatore satirico).

    Un bacio grande grande grande ❤️

    andrea

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  2. Dostoevskij diceva: “Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! – Guardate piuttosto come ride.” Ecco… 😉

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