Sono giunta alla conclusione che morire non conviene proprio.
Solo problemi burocratici che continuano, incessanti, a ricordarti che devi provare dolore su dolore.

Chiudere un conto.
Chiudere.
Tagliare cordoni che ti mettono davanti alla paura che, farlo, è come dimenticare.
Ma no, non si dimentica.
Ma la paura è quella.

Avvisare la compagnia telefonica per chiudere quella linea che ti è stata accanto per anni nelle prime posizioni della tua lista. Forse la prima.

E se poi qualcuno lo chiama? E se poi qualcun altro avrà il suo numero?

Smarrimento. Paura. Desolazione. Uno prova a trovare sempre un lato comico di ogni vicenda, ma, qui, proprio non lo vedo.  Eppure bisogna trovarlo. Qualcosa che faccia sorridere per non affogare o annaspare completamente.

Ho sempre buttato tutto sul ridere per restare a galla. Mi viene difficile oggi come oggi.

Trovare il lato positivo mi aiuta sempre. Oppure fare dell’ironia. Ma qui non ce la faccio.

Per questo è tutto difficile. Per questo vorrei fossero già passati anni luce anche se, ciò che è accaduto, è ancora tanto vivido in me nella sua più totale tragedia.

Troverò il modo per tenere la testa all’aria aperta senza affogare.

21 pensieri su “Non conviene morire

  1. Cara Ale, il tempo cura le ferite… se le si affronta nel modo giusto, altrimenti mette solo una patina di polvere che si solleva al primo refolo di vento.
    Ce la farai e… no, morire non conviene proprio.

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