Leggo tantissimi post e articoli su questo blog. Mi piace leggere pensieri di persone che non conosco personalmente. Alcuni mi fanno sorridere, altri morire dal ridere, tanti mi fanno pensare e mi danno visioni molto lontane dalle mie ma mi danno spunti di riflessione e modi di vedere la vita da un altro lato. 

Qualche tempo fa ho letto un post dove si diceva di scusarsi il meno possibile,  non più del necessario, e di incominciare a ringraziare. Ho incominciato a farlo perché mi sembrava una cosa buona. Sono soddisfatta dei miei miglioramenti come persona. Ho avuto un grande aiuto da una donna meravigliosa che sarebbe la mia psicologa. Mi ha aiutata un sacco fino adesso e mi ha di nuovo regalato la vita mettendola nelle mie mani.  Ho avuto molti stop e sono vacillata tante volte. Ricordo la morte della nonna e poi quella del nonno come un profondo stacco dalla vita. Ne è  seguita un’altra di perdita infame e lì  sono crollata miseramente. Un crollo totale di tutte le mie facoltà.

Ho iniziato a farmi seguire, non c’erano molte altre alternative. Ho dovuto adattarmi alla nuova vita senza le mie guide. Si cresce, ti giri e manca qualcuno. Non è  facile accettarlo. Non lo accettavo. Nonostante avessi e abbia un approccio positivo e allegro alla vita ecco…  quelle cose non le accettavo.  Sono stati anni duri di crescita interiore, una crescita che doveva avvenire oppure non sarei andata da altre parti, mi sarei arenata nella vita vecchia,  quella che non poteva esserci più. Mi sono ammalata.  L’ho scoperto grazie alla mia paura peggiore che era quella di perdere la vista… un occhio decise di andare per la sua strada e, grazie a quello, ho scoperto che sotto c’era di peggio.  Le persone accanto a me,  quelle che mi amano da sempre per come sono nonostante anche i lati peggiori,  sono quelle che hanno sofferto di più per la mia sclerosi. E avevano paura crollassi di nuovo.  Ma io stavo bene per davvero anche con quella sentenza data da           un’ esenzione chiamata 046. Stavo bene e sto bene. Sono sempre io, anzi,  sono ancora meglio della vecchia. Sono ancora più allegra e sono felice di fare cose. Gli stop e i momenti no ci sono eccome. Ma questa sm mi ha regalato tanto.  Partivo da una nuova vita. E ho trovato un’altra vita ancora. Voglio vivere me, chi amo,  le persone e le cose.  Voglio vivermi il più possibile. A lavoro ho una seconda famiglia,  quella del meno uno. Un mix di persone delle più disparate che, in un altro ambiente, non si guarderebbero nemmeno in faccia. Ma lì  al meno uno sembra che tutti si incastrino  benissimo gli uni con gli altri.  Le mie risate e i miei sorrisi vengono ripagati tutti con altre risate e altri sorrisi.  Un mix incasinato perfetto. Un puzzle  dove non mancano pezzi,  certo,  qualcuno  purtroppo se ne va, ma il puzzle sembra sempre perfetto. 

Quindi ringrazio me.  Il lavoro fatto e quello che ancora mi aspetta.  Ringrazio i calci nel culo che riesco a dare a questa patologia, quando faccio cose,  quando vado avanti nonostante tutto e nonostante i buchi sulla pelle,  quando esco per andare a correre nonostante i dolori.

Ringrazio ancora me che mi faccio ridere e mi trovo simpatica e sono un’ottima compagnia. Ringrazio la mia famiglia vera e quella del meno uno.  Ringrazio questo blog e tutte le persone che scrivono e che sto avendo il grande piacere di conoscere.

Ringrazio chi ha letto e comprato il mio libro e chi l’ha recensito perché voleva farlo e chi invece lo ha fatto perché costretto dalla sottoscritta. 

Grazie a tutti davvero ed è  vero che a ringraziare si sta meglio! 

84 pensieri su “Io, voi e il meno uno

  1. Alessà, tu hai voglia di far lacrimare qualcuno stasera, vero? Mi sa che allora dovrai organizzarti con le cisterne che raccolgono l’acqua, così almeno ci esce qualcosa per rinfrescare chi accoglie dentro di sé sia te che le tue parole e la tua vita.

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      1. Oddio, il dover far morire gli altri mi inquieta, lo sapevo che non dovevo vestirmi di nero e andare in giro con una falce 🤔 😜

        Comunque ringrazia che sei lontana altrimenti ti avrei abbracciata stretta e riempita di baci 😘😘😘😘😘😁

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      2. Sono io che devo ringraziarti e non sai nemmeno quanto. Perché è vero che ricevi sia da noi che dai colleghi di lavoro che dalle persone che ami tutto quello che hai descritto, ma a tua volta tu doni un pezzo di te stessa agli stessi, me compreso, e non c’è niente di più bello che il ricevere e donarsi in un reciproco scambio fatto di ogni momento che la vita pone davanti ogni giorno. Risate incluse 🙂

        Perciò grazie a te di cuore.

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      3. OTTIMO, allora ti stalkerizzo sotto casa per averne uno ahahahahah 😂😂😂 poi lo metto in cassaforte 😈

        Per la recensione chissà, presto potrebbero esserci novità… 🙄😏

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  2. Ho il pc che sta dando l’ultimo respiro, ma un commento te lo voglio lasciare….mi hai commosso, non sapevo niente, non ho avuto tempo di approfondire ancora la tua conoscenza e mi dispiace, hai davvero una gran forza e sei da ammirare, un abbraccio cercherò il libro, buona serata Ale 🙂

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  3. Mi hai fatta commuovere, ti stimo tantissimo per la bellissima persona che sei ❤ e penso che chi ha sofferto, ha il diritto di essere forte ☺ … E mi viene da pensare ai tanti vip, le star… che tirano fuori “perle di saggezza”, solo perché della vita hanno conosciuto “il meglio”! Ma poi in sostanza non sanno vivere e godersi quello che hanno… e infatti molti, alla fine, si perdono.

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      1. Hai ragione 😊 intendevo amiche vere e proprie, fuori dal mondo virtuale… ma non dico che è impossibile, intanto sono contenta di averti “incontrata” qui ☺

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  4. Non so da dove iniziare.. potrei dirti “capitolo 32: vanitosa”, oppure che “il morbido vince il duro” e ti solleva, ma non sempre è facile non incazzarsi. (A volte il vaffa è anche terapeutico, come scrivere e leggere). Potrei anche dirti che “la sindrome di abbandono” mi ha fatta entrare, come te, in terapia. Ed è stata sempre più forte della tetraplegia e dei tumori. Potrei dirti che dalla stessa terapia ne sono uscita quando ho imparato, in realtà sto imparando, a deviare i pensieri o ad azzerarli giocando a Burraco online ( dove mi insultano a giorni alterni, forse dipende da Saturno). Potrei dirti che la malattia rende più forti, ma già questo lo sai perché chi “subisce un danno è più forte perché sa di poter sopravvivere” (tratto da un libro che ora non ricordo) e tu mi trasmetti tanta forza, affetto e gioia. Potrei dirti un sacco di cose..ma, più di tutto, mi viene da inviarti un abbraccio. Uno di quelli veloci eh? Anzi, facciamo una pacca sulla spalla..o batti un cinque và.. e avanti tutta 💪❤️

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    1. Ahahahah rido per l’abbraccio veloce finito in una pacca sulla spalla… Fantastica… E sul 32 stalker vanitosa… Grazie mi fai ridere e apprezzare l’ironia e auto ironia… Anche tu mi trasmetti gioia e tantissima forza e rido come una scema😀☺☺☺☺

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  5. Mi tocca cercarlo questo libro uno di questi giorni ché voglio poi dirti l’effetto che fa. Anch’io ancora non ti conosco bene ma mi piace l’approccio che hai verso certe questioni. Mi interessi. Un abbraccio da una 048 (o forse ex 048). 😉

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  6. Ciao, il libro può essere interessante per la trasmissione radio (che conduco) dove si presentano anche libri sul sociale: malattie, disabilità, femminicidio, povertà etc…

    Adesso è chiusa per ferie e riapre a metà del mese prossimo, ma se ti interessa della promozione gratuita (non facciamo interviste perché è tipo TG), puoi scrivere alla Redazione: radiounavoce@virgilio.it alla c.a. sig.a Marina. Lei si occupa della sezione libri.

    Questo intanto è il link della web-radio e puoi ascoltare qualche puntata, che dopo la diretta resta sul portale: http://www.spreaker.com/user/dora

    Buona domenica ^_^ e mi raccomando, continua così e non mollare!!!

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    1. Ciao Dora e grazie mille😀andrò a vedere quello che fai ma già ho spiato un po’… 😉il libro però non parla della malattia. Son cinquanta paginette per ridere ma non sfiora la malattia se non in quello che posso mettere io quando scrivo. Però la contatto molto volentieri e ti ringrazio di cuore😀😀😀😀😀

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  7. Sai……ci sono donne e donne,spesso ci sono donne che a volte mi lasciano l’amaro in bocca per quanto vivono superficialmente il loro stato di donna e poi ci sono donne,come te,che mi rendono orgogliosa di essere donna. Orgogliosa per come portano avanti con forza e meraviglia la loro vita al femminile,grazie per queste belle cose che scrivi,un abbraccio grande Donna.

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  8. Comincia a ringraziarmi già da ora… perché leggerò il tuo libro.
    Lo cerco, lo compro, lo assaporo.
    E ora io ringrazio te per le tue parole e… ringrazia sempre te stessa, Ale. 🙂
    E’ bello averti incontrata qui, su questo tuo spazio.
    gb
    Non so fare molte faccine…

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