Aspetto. Occorre farlo.
Aspetto fine mese.
Inizierò il 29 e non vedo l’ora. Aspetto si sistemino i globuli rossi per poi fare impazzire quelli bianchi.
Certo che il nostro corpo è strano: reagisce.
Il mio attuale è un bidone colmo di dolori.
E la testa?
Quella è sempre in fermento, quella è ancora capace di reagire.
Fatemi ridere perché così mi distraggo. Fatemi ridere follemente anche a costo di sentire le costole distruggersi ma fatemi ridere tanto perché è l’unica cosa che mi riporta a casa con uno scopo.
Rido?
Sì, lo faccio ancora in modo dissacrante anche a scapito degli altri.
A volte mi fermo. A volte esagero ma sono così. O tutto o niente. O bianco o nero.
Rido perché è bello. Rido perché è il mio modo di sputare in faccia agli ostacoli.
Rido per farmi sentire da quell’uomo meraviglioso che vorrebbe sempre sentirmi. Rido perché lo facevo allora con lui e vedere la sua faccia allibita era così bello.
Rido ancora papà.
Rido ancora per te così, se mai dovessi vedermi, saresti lieto. Perderti è stata la cosa più difficile, accettare di averti perduto è ancora una cosa alla quale sto lavorando.
Rido perché è l’unico modo che conosco per affrontare la vita.