Ah sì,

dillo che sei colpevole.


Hai dimenticato. Eppure… eppure eri l’unico custode di quei ricordi.

Ricorda, però, quanto era affollata la casa.


Diceva di non dimenticare.
Diceva di ascoltare attentamente e di scrivere. Erano storie magnifiche, storie da non perdere. Storie da regalare a qualcuno pronto a riceverle.


Ricordare… un corpo a corpo… una fatica che ti lascia senza forze. Lottare contro qualcosa che sembra andare perduto.


Semplici spettatori. Passaggi nel mondo.

Avrà abbastanza tempo davanti per recuperare?


Eccellere in qualcosa per poter essere ricordati. Chiedersi sovente  che cosa si sia conseguito. Per rimanere.


Ma ha prestato poca attenzione, è stato disattento e ora si sente colpevole.

20 pensieri su “Colpevole

  1. Per quello è meglio scrivere le, le storie, la memoria inganna… mia madre ne sapeva un sacco, di storie, e adesso le ha perse. Per fortuna qualcuna l’ho recuperata, ma sarà davvero quella vera? O era già cambiata nella memoria? Prendiamocela almeno così com’è rimasta… domani potrebbe cambiare, la memoria cambia. Che stavo dicendo? Ah, si, la memoria…

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