Oggi è proprio quel giorno lì. Quel giorno dove vieni assalita da una stanchezza indicibile, quello che ti porta le gambe ad essere come di ritorno da una scalata in montagna, anche se abiti in pianura. Alzi le braccia e…. caspita quanto fanno male i muscoli, come se portassi delle taniche piene di benzina e vorresti quasi darti fuoco. Ecco… è arrivato. Ti siedi e ti senti così spossato, stanco e dolorante che nemmeno la sedia ti può aiutare. Fai finta di nulla. Ti alzi e incominci a cucinare… qualcosa di buono, assolutamente. Perché? Perché ne vale sempre la pena.

54 pensieri su “Quel giorno lì

    1. So che non solo sola e non sono nemmeno “la” sola, vedo dal sito giovanioltre già diverse considerazioni sulla difficoltà (impossibilità?) di spiegare come ci si sente.
      Ma perché devo fare riferimento a qualcosa di simile, che però non è la “mia” malattia? E soprattutto perché solo altri malati riescono a capire? Non lo vedi con gli occhi (a parte quando arranco con la lingua di fuori… lì dovresti notarlo), ma se ti dico che è come avere uno zaino pieno di sassi sulla schiena, te la sarai pur fatta una gita in montagna nella vita, no?
      (Scusa, è lunedì. E sento la tensione).

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      1. In comm. ci devo andare il 30 mattina, ma oggi ho fatto le copie dei documenti.
        E ho preso le mascherine per il CoV cinese… manco a farlo apposta, me la dovrò mettere perché:
        a) senza, in mezzo a tutta quella massa di gente, sclero;
        b) stano verificando un caso a Brescia -.-

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